Fra
Ratzinger e Bergoglio c’è continuità nel male
Noticina
sulla controchiesa conciliare e sulla Sede Vacante
Ratzinger e Bergoglio: la sacralità dei conciliari non è
acqua, ma birra …
Ratzinger
non era in nulla meglio di Bergoglio, anzi era più pericoloso, con la sua
furbizia di falso conservatore e i suoi immensi tradimenti (dai templi luterani
alla moschea d'Istanbul, ai giudii da cui discende). Tant'è vero che tiene
bordone all'argentino in tutto. Il quale (essendo un barbaro, ma con un altissimo
concetto di sé, persuaso di dire e fare delle autentiche genialate) fa invece
capire a tutti chi è.
Non è Bergoglio solo in questione, ma tutta la linea vaticanosecondista. Prima
lo si capisce e meglio sarà per tutti: qui c'è una nuova Chiesa (pseudochiesa);
una nuova gerarchia (pseudogerarchia) che hanno messo in piedi, con relativa
pseudo-sacramentalità.
Si tratta di
un castigo immenso. Dio non vuole mezze misure o conservazioni da trucco e
parrucco, un po' qua e un po' là; mezzo "San" Wojtyla e mezze
bergogliadi; mezzo "San" Roncalli e mezzo Ratzinger. Vuole la
restaurazione tutta intera e ci mette alla prova.
Chiede che
siamo coerenti, che abbiamo un minimo di coraggio, costi quello che costi. È ridicolo
temere il giudizio del mondo e non quello di Dio.
Nella chiesa
conciliare, in quanto controchiesa, non c'è niente da salvare. Si deve prendere
atto della realtà. Certo sarà Dio a salvare la Chiesa, la cui indefettibilità è
data da coloro che hanno mantenuto la Fede e sono rimasti nella dottrina di sempre,
contro tutti gli usurpatori.
Invece,
continuando a lasciar credere che vi sia continuità fra eretici e cattolici,
fra scismatici e chi ha serbato intatta dottrina e ortoprassi, si fa solo il
gioco del Nemico e si nobilitano i traditori, quasi fossero christifideles. L'ambiguità è sempre
figlia del demonio. M.G.R.
Sopra,
a sinistra: Ratzinger scalzo e in orazione
silenziosa, rivolto verso La Mecca nella moschea blu d’Istanbul, prega accanto
al Gran Muftì il dio unico di conciliari e acattolici (che non c’è, 30 novembre
2006); sopra, a destra: Giuseppe
Zenti, “Vescovo” di Verona, subito si adegua e corre alla moschea di Verona
scalzo e con scalzacani al seguito (26 agosto 2011); infine il Bergoglione (sotto) va a Istanbul, nella stessa
moschea blu di Ratzinger, si leva per rispetto le scarpe e rimane in muta
orazione verso La Mecca per alcuni minuti, coprendo la croce pettorale con la
mano, per non urtare i maomettani. Si vergogna così di nostro Signore Gesù
Cristo, che è Dio e di cui dovrebbe essere Vicario in terra, davanti agl’infedeli.
L’imam declama intanto versetti coranici al suo falso dio (29 novembre 2014). “Chi si vergognerà di me e
delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella
gloria sua e del Padre e degli angeli santi” (San Luca 9, 26).
Se non parliamo noi, saranno
le pietre a parlare. Poi toccherà alla Restaurazione e ai processi. Ammonisce
infatti San Paolo: “Nolite errare. Deus non inridetur. Quae enim seminaverit homo, haec
et metet” (Galati 6, 7-8). “Nessuno s’illuda! Non ci si burla di Dio.
Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato”.